Lavoro
Famiglia
Impresa

Il costo dell’energia schizzato alle stelle a causa della crisi internazionale, delle speculazioni dei mercati e di politiche errate che ci hanno reso dipendenti da altri Paesi per l’approvvigionamento. Dobbiamo mettere in campo subito una misura da 45 miliardi di euro per salvare imprese, famiglie e cittadini. Risorse che possono essere trovate dai maggiori introiti dell’IVA registrati nello scorso semestre, da una revisione del reddito di cittadinanza e da una razionalizzazione dei bonus attualmente attivi. Nel medio periodo servono infrastrutture e investimenti anche in ricerca sul nucleare pulito e sicuro. Siamo l’unico Paese del G8 senza nucleare. È tempo di colmare questa lacuna.

La prima vera riforma da fare è l’abbassamento del cuneo fiscale per mettere più soldi nelle tasche dei lavoratori e dare una spinta decisa al mercato interno. La proposta è questa: abbassare le tasse per aumentare i consumi e di conseguenza il gettito dello Stato. Si inizia con l’abbattimento dell’Iva per calmierare i prezzi dei beni di prima necessità.

La città e l’hinterland meritano una rete di viabilità secondaria moderna ed efficiente, che consenta spostamenti rapidi e un miglioramento della qualità della vita e delle condizioni di salute dei cittadini. È necessario discutere subito del prolungamento della metropolitana verso il Garda e verso Nord. Le risorse per investire ci sono, Brescia deve farsi sentire a livello nazionale per ottenerle. La realizzazione di questo progetto eviterebbe ogni giorno l’ingresso in città di migliaia di automobili e rilancerebbe Brescia come modello europeo di sviluppo sostenibile.

Brescia è il cuore agricolo d’Italia. Il valore della produzione agricola nel nostro territorio è di 2 miliardi di euro all’anno e sono oltre 9mila le aziende agricole bresciane. L’agroalimentare, dal campo alla tavola, è il primo settore economico del Paese e vale il 15% del PIL nazionale. Servono investimenti in ambito irriguo, la tutela delle aziende dalla fauna selvatica e un importante lavoro di promozione dei prodotti, contrastando il nutriscore e i tentativi di diffusione del cibo sintetico.

La tutela dell’ambiente non si promuove con i NO. Per migliorare la qualità dell’aria servono investimenti in innovazione.
L’approccio ideologico ha generato più danni che benefici: penso per esempio all’obbligo dell’auto elettrica dal 2035, votato dal centrosinistra in sede europea: una scelta che mette a rischio 100mila posti di lavoro a Brescia.
Nella nostra città poi è ancora incompiuta l’opera di bonifica del sito di interesse nazionale Caffaro. Dobbiamo velocizzare i tempi mettendo in campo progetti innovativi che possano trasformare questo problema ambientale, che attanaglia Brescia da decenni, in un esempio della capacità di azione e di concretezza che ci contraddistingue.

Libertà al centro. Ne sono profondamente convinto, soprattutto in ambito educativo. Lo Stato deve investire nelle sue risorse migliori per garantire a ogni ragazza e ragazzo il percorso formativo più adatto, indipendentemente dal reddito della famiglia.
Questo significa credere nel futuro e avere un ritorno sociale infinitamente più grande rispetto all’investimento iniziale. Il welfare deve essere un investimento dello Stato sulla persona, sulle sue qualità, per puntare alla piena realizzazione dell’individuo all’interno della società.
Un modo per combattere il disagio giovanile, la fuga all’estero dei cervelli migliori e per generare nuove opportunità economiche.

Uno Stato che non fa figli è destinato a morire. Dobbiamo prevedere l’allineamento alla media europea della spesa pubblica per infanzia e famiglia e un piano di sostegno alla natalità. Asili nido gratuiti e asili nido aziendali, riduzione dell’Iva sui prodotti e servizi per l’infanzia, aumentando al contempo l’importo dell’assegno unico universale e introducendo il quoziente familiare.
La crescita demografica va di pari passo con quella economica, è un valore fondante della nostra società anche per avere in futuro un sistema previdenziale più sostenibile.

Cultura e turismo

Due temi che non possono essere divisi. Brescia nel 2023 sarà capitale italiana della cultura. Una occasione straordinaria che non deve ridursi a eventi di pochi mesi. Vogliamo che sia una nuova partenza per rilanciare la città a livello turistico, rendendola attrattiva grazie alla promozione dello straordinario patrimonio artistico e culturale di cui dispone.
È necessario dunque fare rete con il territorio creando maggiori sinergie con tutta la provincia, dai laghi alle montagne, valorizzando l’offerta museale e concentrandosi anche su nuovi progetti che possano identificare Brescia come città dell’innovazione e del futuro.
Proposte e programmi in cui credo molto che consentirebbe alla nostra città di rafforzare e diversificare il suo profilo turistico e culturale.

Bisogna sviluppare la sanità di prossimità e la medicina territoriale, rafforzando la medicina predittiva e incrementando l’organico di medici e operatori sanitari. Bisogna lavorare, inoltre, per abbattere i tempi delle liste d’attesa, servendosi anche delle strutture private efficienti ed accreditate.
Ho difeso la gratuità delle visite mediche per gli sportivi e ho assicurato ai lombardi la gratuità delle visite per il return to play dopo il Covid.
Ora servono strumenti di sostegno per promuovere la pratica sportiva e la diffusione di stili di vita sani.
Da ciò potranno scaturire benefici in chiave di prevenzione e per il miglioramento della qualità della vita del singolo, con un conseguente risparmio sulla spesa sanitaria nazionale.